
Segnaletica di sicurezza sul lavoro: come viene suddivisa e perché è necessaria
La segnaletica di sicurezza sul lavoro è un elemento importante per la prevenzione degli incidenti del personale e dei visitatori.
Viene utilizzata in riferimento ad un’attività, oggetto o situazione determinata, per fornire indicazioni, prescrizioni o avvertimenti concernenti la sicurezza sul luogo di lavoro.
Questi cartelli di pericolo e avvertimento sfruttano, a seconda dei casi, forme, colori, segnali acustici o luminosi, con l’obiettivo di attirare l’attenzione in modo rapido e di fornire indicazioni semplici e chiare.
I DPI nel mondo della sicurezza sul lavoro
Durante la pandemia di Covid 19, tutti abbiamo familiarizzato con mascherine (dalle chirurgiche a quelle FFP2 e FFP3) e guanti monouso.
In realtà, i DPI per la sicurezza sul lavoro sono molteplici, e non riguardano solamente la protezione da rischi di natura sanitaria.
Nell’ambiente di lavoro, i DPI comprendono non solo mascherine e guanti. A seconda del tipo di lavoro, infatti, comprendono anche elmetti e berretti antiurto, occhiali di protezione, cordini con ganci e moschettoni, tappi auricolari, respiratori di emergenza, filtri e tanti altri strumenti che possono salvare una vita.
Nell’ambiente di lavoro, la categoria dei DPI comprende mascherine e guanti, ma anche berretti antiurto, occhiali di protezione, cordini con gancio e moschettone, respiratori d’emergenza e relativi filtri, tappi auricolari, elmetti e tante altre attrezzature.
Segnaletica di sicurezza sul lavoro, è obbligatoria?
È il D.Lgs 81/08 a stabilire quali sono le regole in merito alla segnaletica di sicurezza.
La normativa di riferimento prevede che questa tipologia di strumento debba essere presente in tutti gli ambienti di lavoro in cui si possano verificare condizioni di pericolo e rischio per la salute.
La segnaletica di sicurezza viene usata come prevenzione e avvertimento per controllare i rischi che non si possono eliminare o ridurre con mezzi tecnici e sistemi organizzativi.
È obbligo del datore di lavoro, in seguito alla valutazione dei rischi, provvedere alle misure utili per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Per i segnali di avvertimento non citati in questa normativa, si deve far riferimento ad altre norme tecniche definite dall’UNI - Ente Italiano di Unificazione.
Come deve essere la segnaletica di sicurezza
Le segnalazioni di pericolo e avvertimento sul luogo di lavoro devono trasmettere un messaggio ben chiaro, in modo rapido e conciso. Altro attributo fondamentale riguarda la visibilità, che non deve mai essere limitata.
Per questo motivo è bene evitare di:
- posizionare troppi cartelli ravvicinati;
- utilizzare insieme cartelli che possono confondere il significato degli altri;
- disporre elementi che possono compromettere la visibilità.
Classificazione della segnaletica di sicurezza
Il D.lgs.81/08 suddivide anche la segnaletica di sicurezza in diverse categorie:
- segnali di avvertimento, avvertono di un pericolo o di essere in una situazione rischiosa. Hanno una forma triangolare e sono di colore giallo (es. presenza materiale nocivo, tensione elettrica..);
- segnali di soccorso o salvataggio, danno indicazione riguardo le vie di fuga o la locazione dei mezzi di primo soccorso. Sono di forma rettangolare o quadrata e di colore verde;
- segnaletica di divieto, vietano di compiere determinate azioni. Generalmente ha una forma rotonda e colore rosso (es. non fumare, vietato ai pedoni…);
- segnaletica di prescrizione, sono i cartelli che indicano un “obbligo”. Sono di colore blu e di forma circolare;
- segnali antincendio, indicano dove sono i sistemi antincendio. Hanno forma quadrata e sono di colore rosso.
Esistono molti altri tipi di segnaletica che possono variare sia di forma che di colore, come quelli: bianchi, grigi o arancio. Inoltre, è possibile trovare segnalazioni luminose, gestuali o acustiche.